Buongiorno! Riprendiamo la nostra intervista. Mi parli un po' della sua formazione.
BAU! BAU!
Nel 1700 mi sono trasferito a Luneburgo, dove ho iniziato a frequentare la scuola di San Michele. Qui mi sono dedicato agli studi musicali ed ho imparato a suonare l'organo.
Quindi lei sa suonare l'organo?
Certo! L'organo è il mio strumento preferito, ma so suonare anche vari strumenti a corda e a tastiera, tra cui il clavicembalo ed il violino.
Tra le sue opere, una in particolare mi ha colpito: la "Cantata del caffè", che può essere considerata come uno dei primi esempi di musica pubblicitaria. Mi racconti qualcosa a riguardo.
Bene signor Bach, la ringrazio molto per la sua intervista. Le faccio una confidenza: amo così tanto la sua musica, che il "Preludio e fuga in do maggiore" è la suoneria del mio cellulare.
E' un'opera buffa che ho scritto quando lavoravo come direttore di musica profana nel caffè più rinomato di Lipsia.
Mi parli delle composizioni che ha realizzato.
Ho scritto un po' di tutto: sinfonie, concerti, musica da camera, oratori e musica sacra, ma la composizione in cui ho dimostrato le mie doti è stata la fuga, una forma di contrappunto molto simile al canone.
C'è qualche avvenimento della sua vita che l'ha segnata in modo particolare?
Non dimenticherò mai il mese trascorso in prigione per colpa del duca Weimar, che non voleva accettare le mie dimissioni dalla sua corte.