Selene è la forma fisica della luna, e la guida attraverso il cielo notturno con i suoi due cavalli bianchi e il carro.
Selene era la figlia di Hyperion e Theia, e la sorella di Helios (sole) e di Eos (alba). Si pensava fosse la forma fisica della luna e ogni sera la guidava attraverso il cielo nel suo carro d'argento tirato da due cavalli bianchi puro.
Si innamorò di un principe terrestre chiamato Endymion. Zeus gli diede un ultimatum: poteva morire o scivolare in un sonno eterno, sicuro dalla morte o dall'invecchiamento. Endymion ha scelto quest'ultimo, quindi ogni notte Selene si avventurava dal suo cammino con la luna per essere con l'amante del sonno.
Selene era anche riferito di aver avuto una relazione con Zeus che ha prodotto molti bambini, tra cui Pandia, Ersa e Nemea. Alcune versioni del mito li riconoscono anche come genitori di Dionysus, ma la maggior parte degli studiosi crede che ciò sia dovuto alla somiglianza di ortografia di Selene e Semele.
Hyperion e Theia
Luna
Luna crescente, cavalli bianchi tirando un carro d'argento
{Microdata type="HowTo" id="9572"}Selene è la dea greca della Luna, spesso rappresentata mentre guida un carro nel cielo notturno. È una figura chiave nei miti antichi sui cicli lunari e la luce della luna.
Selene è collegata al controllo della luna e della notte. I suoi principali simboli includono la luna crescente, una torcia e un carro d’argento trainato da cavalli o buoi.
Selene rappresenta la Luna letterale, mentre Artemide è la dea della caccia e della luna, e Ecate è legata alla magia e ai crocevia. I loro ruoli nella mitologia si sovrappongono ma si concentrano su aspetti diversi.
I greci onoravano Selene per cercare protezione durante la notte, benedizioni per le colture e guida durante eventi lunari importanti. Era vista come una forza della natura e un simbolo di bellezza e mistero.
Una storia famosa vede Selene innamorata del mortale Endimione. Chiese a Zeus di concederle un sonno eterno in modo da poterlo visitare ogni notte, collegandola ai temi dell’amore e dei sogni.