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SIMONE E IL SUO SUCCESSO FORMATIVO

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SIMONE E IL SUO SUCCESSO FORMATIVO

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  • Mi chiamo Simone, ho 13 anni e frequento la classe IIIA . In classe faccio fatica a stare fermo e mi distraggo facilmente: mi capita di perdere il filo della lezione dopo poco tempo. Succede anche a casa con i compiti: inizio con buona volontà ma mi alzo spesso e penso ad altro. Quando, però, l’argomento mi interessa, come scienze o educazione fisica, riesco a concentrarmi meglio e a dare il massimo. A volte parlo senza aspettare il mio turno o faccio battute che non sempre vengono capite e alcuni compagni mi prendono in giro; con altri, invece, mi sento bene perché dicono che sono simpatico.
  • Ho frequentato la scuola dell'infanzia senza difficoltà: ero curioso, pieno di energia, ma facevo fatica a stare fermo. Alla primaria ho imparato bene, ma mi distraevo facilmente e dimenticavo il materiale o non completavo i compiti. Con la scuola media le richieste sono aumentate e per me è più difficile concentrarmi e organizzarmi, soprattutto nello studio a casa. Alcune verifiche non riesco a gestirle nei tempi, mentre in scienze o educazione fisica, ottengo risultati migliori. Con i professori mi scoraggio quando ci sono troppi rimproveri, ma quando vengono riconosciuti i miei progressi mi sento motivato e capace di impegnarmi di più.
  • ILMIO PROFILO E LA MIA STORIA PERSONALE
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  • Il punto di svolta per me è stato quando un insegnante ha iniziato a guardare non solo ai miei errori, ma anche ai miei progressi. In quel momento ho capito che non ero solo “quello che disturba”, ma anche uno studente capace di riuscire. Ricordo bene un episodio: durante una verifica di matematica stavo per mollare, convinto di non farcela.. La prof. si è avvicinato al mio banco e mi ha detto:
  • Simone, guarda: il primo esercizio l’hai fatto bene. Parti da lì e prova a continuare. Non serve fare tutto perfetto, basta che tu faccia vedere quello che sai
  • Davvero? Pensavo di aver sbagliato tutto…
  • No, qui hai lavorato bene. Continua così, vedrai che riesci.
  • LE DIFFICOLTA’ PRINCIPALIE IL PUNTO DI SVOLTA
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  • “Prof, sì, tutte queste strategie mi aiutano davvero: le consegne brevi mi fanno capire meglio cosa devo fare, le pause mi servono per ricaricarmi, con le mappe ricordo di più e quando mi incoraggia mi sento più sicuro. Così riesco a impegnarmi meglio e a dimostrare quello che so.
  • Simone, ho notato che quando ti assegno consegne brevi, riesci a portare a termine meglio il lavoro. Ti sembra utile?”Un’altra cosa: quando fai pause brevi tra un esercizio e l’altro sembri più concentrato. Ti aiuta? Ho visto anche che con schemi e mappe riesci a ricordare meglio.
  • Grazie alle strategie adottate sono riuscito a migliorare la concentrazione, a gestire meglio le distrazioni e a portare a termine più attività. Anche nei rapporti con i compagni ho fatto progressi, imparando a rispettare i turni di parola e a controllare l’impulsività. Guardando indietro so che non è stato facile, ma ogni piccolo passo ha fatto la differenza: quando ricevo incoraggiamento riesco a dare il meglio. So che la strada è ancora lunga, ma oggi mi sento più consapevole, motivato e pronto ad affrontare le sfide future.
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  • Grazie alle strategie adottate sono riuscito a migliorare la concentrazione, a gestire meglio le distrazioni e a portare a termine più attività, ottenendo risultati scolastici più regolari. Anche nei rapporti con i compagni ho fatto progressi, imparando a rispettare i turni di parola e a controllare l’impulsività. Guardando indietro so che non è stato facile, ma ogni piccolo passo ha fatto la differenza: quando ricevo incoraggiamento riesco a dare il meglio. So che la strada è ancora lunga, ma oggi mi sento più consapevole, motivato e pronto ad affrontare le sfide future.
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