La protesta condotta dai bambini Tinker non era l'unica protesta contro la guerra del Vietnam. Con l'aumento del bilancio delle vittime americane durante la guerra, sempre più le Americhe si sono espresse nella loro opposizione al coinvolgimento americano nella guerra. Sebbene i Tinker fossero troppo giovani per votare, scelsero di portare le proteste della guerra nelle loro classi.
Effettuando ricerche sulle proteste della guerra del Vietnam, gli studenti avranno una comprensione più profonda di come le azioni del Tinker non fossero così rare come avrebbero potuto inizialmente pensare. In questa attività, gli studenti creeranno una mappa del ragno che illustra almeno 3 proteste avvenute contro la guerra. Gli studenti dovrebbero essere incoraggiati a ricercare sia proteste specifiche che forme generali di protesta come la bruciatura di carte alla brutta copia e l'uso di musica popolare. Gli insegnanti possono anche incoraggiare gli studenti a identificare come queste forme di protesta siano continuate nella nostra società dopo la guerra del Vietnam.
(Queste istruzioni sono completamente personalizzabili. Dopo aver fatto clic su "Copia attività", aggiorna le istruzioni nella scheda Modifica del compito.)
Scadenza:
Obiettivo: Crea una mappa del ragno che illustra diverse proteste contro la guerra del Vietnam.
Istruzioni per gli studenti
Migliora la comprensione guidando gli studenti ad analizzare fonti primarie come foto di proteste, articoli di giornale e testimonianze dirette. Questo li aiuta a connettersi direttamente con le prospettive dell’era della guerra del Vietnam e a rendere la loro ricerca più vivida e autentica.
Mostra agli studenti come usare siti affidabili come la Library of Congress o gli Archivi Nazionali per trovare materiali rilevanti e adatti agli studenti sulle proteste della guerra del Vietnam. Dimostra ricerche per parole chiave e filtra i risultati per data o tipo per le migliori corrispondenze.
Incoraggia gli studenti a lavorare in coppia o in piccoli gruppi per esaminare immagini o documenti, ponendo domande su chi li ha creati e quale messaggio si voleva trasmettere. Facilita brevi discussioni per condividere scoperte e prospettive.
Chiedi agli studenti di selezionare una o due citazioni o immagini chiave dalla loro ricerca e di aggiungerle alle descrizioni delle mappe mentali. Modella come citare le fonti in modo semplice, sottolineando l’importanza di attribuire i meriti.
Guidare una discussione su come l’uso di materiali originali abbia cambiato o approfondito la loro comprensione dei movimenti di protesta. Sottolinea il valore delle prove dirette per costruire empatia storica e comprensione.
Principali proteste contro la guerra del Vietnam includevano la protesta di Kent State del 1970, la manifestazione al Pentagono nel 1967, la Marcia contro la guerra del Vietnam a D.C. nel 1965 e il diffuso incendio delle tessere di leva. Queste manifestazioni riflettevano l'opposizione crescente del pubblico all'intervento degli Stati Uniti in Vietnam.
Gli studenti possono ricercare le proteste contro la guerra del Vietnam esplorando eventi storici, foto, articoli di giornale e musica dell'epoca. Visualizzare queste proteste usando una mappa ragno li aiuta a organizzare informazioni sui diversi tipi di proteste e sulla loro importanza.
Un'attività di mappa ragno è un organizzatore grafico in cui gli studenti illustrano varie proteste contro la guerra del Vietnam, come incontri informativi o musica contro la guerra, creando sezioni etichettate con brevi descrizioni e immagini per ogni protesta.
Gli americani hanno protestato contro la guerra del Vietnam a causa delle crescenti perdite, dell'opposizione alla leva e del disaccordo con l'intervento militare degli Stati Uniti. Molti credevano che la guerra fosse ingiusta e volevano influenzare la politica del governo.
Il caso Tinker coinvolse studenti che indossavano braccialetti neri per protestare contro la guerra del Vietnam, evidenziando come anche i giovani portassero l'attivismo anti-guerra nelle aule e scatenarono una decisione storica della Corte Suprema sulla libertà di parola degli studenti.