Alessandro “il Grande” come definirebbe la sua politica
La politica che ho adottato per il mio impero universale è una politica cosmopolita, attraverso la quale ho ripensato la relazione tra vincitori e vinti. Ho unito l’Oriente e l’Occidente creando un organismo statale multietnico e multiculturale in cui ogni individuo potesse sentirsi cittadino del mondo.
Come ha favorito l’attuazione della politica cosmopolita?
Da cosmocrate, per realizzare questa titanica impresa ho adottato una pioneristica forma di ingegneria sociale, favorendo le nozze tra conquistatori e vinti. Io per primo ho dato l’esempio sposando due principesse persiane e la bactriana Roxane.
Il suo ideale universalistico ha avuto modo di attecchire nel suo sconfinato impero?
Nulla è impossibile per colui che osa! Il mio ideale cosmopolita, attuato grazie alla biopolitica, è sfociato nella nascita di una cultura ibrida, nella creazione di un mondo ellenizzato, attraverso la diffusione di una lingua universale, la koinè dialectos che ha favorito scambi commerciali e la diffusione della cultura e dell’arte greca.