In un mondo dominato dagli uomini, la storia di due grandi donne ha travalicato i secoli. Hanno dato prova di grande forza e talento. Non sono state risparmiate dalle critiche ma nonostante tutto non hanno mai rinunciato ai propri sogni. Contro tutto e tutti, hanno perseverato per raggiungere il proprio obiettivo: spiegare la realtà che ci circonda
Sono Marie Curie, la madre della fisica moderna. Dalla Polonia, paese sotto il dominio russo, mi trasferii in Francia per rincorrere il mio sogno di studiare chimica, fisica e matematica e così accadde. Vincitrice di due premi Nobel, raggiunsi ciò che all'epoca appariva impossibile
In un mondo dominato dagli uomini, il ricordo di due fisiche ha travalicato i secoli. Lise Meitner, una fisica che non ha mai perso la propria umanità, e Marie Curie, la madre della fisica moderna; nonostante tutto e tutti, hanno dato prova di grande forza e talento. Malgrado i mancati riconoscimenti, hanno perseverato per raggiungere il loro obiettivo: dare una spiegazione alla realtà che ci circonda
In un mondo dominato dagli uomini, la storia di due donne ha travalicato i secoli. Lise Meitner, una fisica che non ha mai perso la propria umanità, e Marie Curie, la madre della fisica moderna; nonostante tutto e tutti, hanno dato prova di grande forza e talento. Malgrado i mancati riconoscimenti, hanno perseverato per raggiungere il loro obiettivo: dare una spiegazione alla realtà che ci circonda
In un mondo dominato dagli uomini, la storia di due donne ha travalicato i secoli. Lise Meitner, una fisica che non ha mai perso la propria umanità, e Marie Curie, la madre della fisica moderna; nonostante tutto e tutti, hanno dato prova di grande forza e talento. Malgrado i mancati riconoscimenti, hanno perseverato per raggiungere il loro obiettivo: dare una spiegazione alla realtà che ci circonda
Sono Lise Meitner, una fisica che non ha mai perso la propria umanità, scoprii per prima la fissione nucleare. Nel panorama della seconda guerra mondiale fui costretta a fuggire dalla Germania in quanto ebrea, ma nulla fu in grado di farmi rinunciare alla mia più grande passione: la fisica
Correva l'anno 1938. Mi trovavo in Svezia. Camminavo su e giù nella neve cercando di trovare una soluzione ad un problema che già mi teneva occupata da novembre
Io e Otto Hahn, mio collaboratore, conducemmo un esperimento: bombardammo atomi di uranio con singoli neutroni. Ci trovammo davanti ad un fenomeno mai osservato prima. Fui io a comprenderlo ma fu Otto a prendersi tutti i meriti
Ma a me non è mai importato nulla dei meriti. Io volevo solo inseguire la mia più grande passione; osservare i fenomeni della natura, indipendentemente dalla gloria che ne deriva
Ma è terribile!
Per anni ad ogni mio successo, le persone erano solite a farmi credere che il merito fosse tutto di mio marito. Una volta mi chiesero persino: Com'è essere sposati a un genio?
Quando vinsi il secondo premio Nobel ebbi finalmente la mia rivincita contro coloro che da sempre mi avevano accusata di non meritare il successo
Io allora risposi: Non so, chiedilo a mio maritoNon ho mai voluto vivere all'ombra di un uomo.
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