Chi vuole la guerra?
Storyboard Text
- Tra otto giorni verrà l'imperatore a ispezionarci.
- Anche Hindenburg deve stare sull'attenti, no?
- Sicuro.
- Che razza di scemenze mi tiri fuori. L'importante e che ci devi stare tu sull'attenti.
- Anche un re deve stare sull'attenti davanti a l'Imperatore?
- Ma mio caro uomo, si tratta del popolo come collettività, ossia dello Stato.
- Noi siamo qui per difendere la patria. Ma i Francesi stanno di là, anche loro per difendere la patria. Chi ha ragione?
- Generalmente è perché un popolo ne offende un altro.
- Questo non lo so. Quello che so è che la guerra c'è e che ogni mese entrano nuovi paesi.
- Allora non ho che fare qui, io non mi sento affatto offeso.
- Hai detto per la prima volta una cosa di buon senso. Lo Stato e il paese sono due cose diverse.
- Siamo tutti povera gente e anche in Francia la gran maggioranza sono operai. Nessuno ha chiesto il loro parere come non hanno chiesto il nostro.
- Stato Stato. Guardie campestri, polizia, tasse, ecco il vostro Stato.
- Ma vanno connesse l'una con l'altra. Paese senza Stato non esiste.
- E chi allora? Neanche all'imperatore la guerra giova, lui ha già tutto quello che gli occorre.
- E allora che scopo la guerra?
- Be io non sono del numero.
- Ci deve esser gente a cui la guerra giova.
- Ne tu, ne altri qui.
- Non dire questo, finora una guerra non l'aveva avuta. E si sa che ogni imperatore di una certa grandezza deve avere almeno una guerra altrimenti non diventa famoso.
- Meglio non parlare di tutto questo pasticcio.
- Anche i generali diventano famosi con la guerra.
- Però è certo che dietro v'è altra gente che ci vuol guadagnare.
- Meglio che la guerra si faccia qui piuttosto che in Germania. Guardate un po' queste campagne.
- Più degli imperatori.
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