Don Abbondio, camminando lungo il sentiero che porta alla sua abitazione, incontrò due uomini che dall'aspetto corrispondevano a due bravi pericolosi e violenti e che lo stavano attendendo. Egli avrebbe voluto fuggire, ma era impossibile: decise dunque di avanzare e si fermò di fronte a loro.
Cosa comanda?
Lei ha intenzione...
Lei ha intenzione di maritar domani Renzo Tramaglino e Lucia Mondella!
Signor curato
I bravi spiegano al curato che il matrimonio fra Renzo e Lucia non si sarebbe dovuto per nessun motivo celebrare e che lui avrebbe dovuto fare il possibile per impedirlo, ma egli replica dicendo che non avrebbe potuto fare nulla poiché la celebrazione delle nozze fra i due giovani non dipende da lui.
Ma, signori miei, si degnino di mettersi ne' miei panni. Se la cosa dipendesse da me,... vedon bene che a me non me ne vien nulla in tasca...
Questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai.
Dopo che il curato sentì dai bravi che dietro questa minaccia c'era la mano di Don Rodrigo, decise di rassegnarsi di fronte alle prepotenze e alla superiorità del più forte e di promettere obbedienza, compiendo azioni, come vedremo più avanti nella storia, che andranno a scapito dei due promessi sposi.